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GENI COMPRESI 2017![]() |
01 DEI LAPPONI 02 NEVENEVENISSE 03 BICBASFOL 04 BIG DOPO 05 CEUNINTOPPO 06 L'ISOLA DI OTOK 07 POLTRON 08 NOTEVOLI PANZE 09 PROTOPANZA 10 SHIP DOWN(l'illusionave) 11 QCC 12 UODDIU |
SUPERCANIFRADICIADESPIAREDOSI
"GENI COMPRESI"
(DC DIGITALE E FISICO 2017 - LIZARD RECORDS - dur. 46')
Con questo quarto cd festeggiamo i 15 anni del gruppo!!!
12 brani eterogenei e riconducibili senz’ombra di dubbio al nostro stile.
Questa volta però ci siamo spinti oltre, sfruttando al massimo le due voci, i due bassi, la batteria roboante, i campioni e in generale abbiamo giocato con i generi musicali, alla nostra maniera!
Anticipato dal singolo "Dèi lapponi" (data uscita 7 gennaio 2017), scaricabile dalle piattaforme più importanti e supportato da un video assemblato da Felix Lalù, “Geni Compresi” (data uscita 1 aprile 2017) è l’ultimo album con Findut Poteidone, il primo con Randy Molesto e con la nostra nuova etichetta Lizard Records.
Il CD è’ stato registrato al Blue Noise Recording Studio da Fabio de Pretis e manipolato, ritoccato e magicato da Re Udino in persona, Mauro Andreolli (das Ende der Dinge - mix & mastering suite).
Tutte le grafiche a cura del grande Marcello Plotegher(alias MarPlo).
Grazie a: MoniQue, Riccardo Meneghini e Paolo Deimichei per le foto e Maria Clara Guizzetti per i collari!
Brodolfo Sgangan - basso e voce
Findut Poteidone - basso, voce, Poteidofono
Randy Molesto - batteria
Tanti i geni compresi ospiti musicali del disco:
Nestor Fasteedio (nuovo membro della band) -INNESTI
Nicola Conci (Mezzopalo) - CHITARRE IN 5 e 10
Granfranco Baffato(ex-Supercanifradiciadespiaredosi) - VOCE in 9
Luca Vianini(Outopsya) - MONDOVIANINI in 7
Luca Fronza - SCRATCH in 3
Ana Maria Torres(Universal Totem Orchestra) - VOCE in 12
Fabrizio Mattuzzi(Universal Totem Orchestra) - PIANOFORTE in 12
Felix Lalù - MR. HYDE in 6
Enrico de Bertolini(Brownie chocolate explosion) - VIOLINI in 9
RECENSIONI:
Supercanifradiciadespiaredosi, "Geni compresi" (Lizard Records, 2017)
Forse non abbiamo sufficiente tempo da passare su questa terra per prendersi eccessivamente sul serio. Questo il messaggio subliminale che si aggira tra le note dei Supercanifradiciadespiaredosi, qui giunti al quarto album, il primo su Lizard Records.
La proposta, fresca e frizzante, così meravigliosamente scorretta nelle forme, risulta al contempo audace nell'urgenza di inquadrare gli orizzonti da punta di vista altri. A cominciare dallo splendido arsenale sonoro, dal quale spiccano ben due bassi, una batteria eplosiva, qualche diavoleria elettronica ed un cantato potentissimo.
Non facciamoci ingannare da un contesto scanzonato solo in apparenza: i Supercani suonano davvero e lo fanno molto bene. Sanno essere potenti e meticolosi in egual misura, segno di uno studio mirato e un'idea chiara di quello che vogliono comunicare con la loro musica.
Ed è qui che la faccenda si fa maledettamente seria.
L'uso quasi violento dei due bassi, nei risultati, ricorda certe soluzioni dei Primus, il tutto però con un piglio molto personale. A me vengono in mente anche i Cardiacs e certa filosofia zappiana, su contesti che spaziano dal funky al punk, dallo space rock sino ai confini dell'hard rock.
Quello che convince infine è soprattutto la scrittura: le canzoni, guidate dal singolo Dei Lapponi, sono tutte molto godibili, declinate come detto attraverso stilemi inusitati, in un caleidoscopio sonoro avvincente e variegato come pochi altri.
Affinchè lo sforzo non rimanga inutile, facciamo in modo di trasformare i Supercani davvero in Geni Compresi da tutti, come essi stessi suggeriscono e auspicano sin dal titolo dell'album. Avvicinatevi senza indugiare. Altamente consigliati.
Syd Santanna
.. Lo scafo dello sommergibile sta scricchiolando sotto la pressione, siamo vicino al fondo, leggo 295 sulla l’indicatore di profondità. L ’entità intorno a quale giriamo e più che un pesce grosso.
- Rallentare! avanti un quarto, circondare la posizione del rilevamento a mezza miglia, Stabilizzare! profondità 300, siamo i primi su quel album. Tener d’occhio lo scop di profondità, Secondo! Non vogliamo graffiare i scogli con la nostra pittura nuova. Jones! Niente sonar, Capo centrale: Fasteediodoppler a basse frequenze, Findutatrice a bagno d’olio, Sganganometro coassiale e retro-percussore Molestosso in funzione, silenzio a bordo.
- Aye, aye, sir!
Era qua a babordo vicino al fondo, galleggiando fra due acque, irradiava luce verde, non era ancora uscito, c’era solo noi a centinai di miglia intorno, ed eravamo i primi sul rilevamento.
- Bel colpo Capitan, disse il Secondo, sicuramente avrà le sue informazioni personale per arrivare in posizione senza l’aiuto del Intel...
- Metten che son raccomandatissimo.
Lo ero veramente: Me l’aveva detto Findut:
- Non preoccuparti, questo album e una bomba.
C’era da fidarsi del informazione perché veniva da l’interno, anche se era durante l’annuncio della sua partenza del gruppo. A l’epoca, non potevo pensare come i Supercani potessero continuare senza la pietra angolare che rappresenta Frantz; era a tutti piani, la sua voce nasale e potente dava un identità forte ad ogni pezzo, il Poteidofono era onnipresente, suoi slap di basso erano micidiali. Del colpo fa sparire della playlist una bella serie di traccie in quale suoi vocali sono essenziali. Poi dal punto di vista del equipaggio del Wyznoscafo, perché questa affinità particolare con I Supercani? Sicuramente perché sono pazzi come noi e come piace a noi, siamo contaminati dallo stesso virus. Gli scambi fra noi sono stati sempre diretti, pieni, onesti, piacevoli, senza fronzoli, interi.
Mettiamo subito le cose per chiaro: Quest’album e molto importante per multiple ragioni. “Geni compresi” copre il più largo ventaglio di stile musicali generati dal gruppo finora. Dal pezzo rock muscoloso al pezzo classico per eccellenza, allo sfogo dance puro. Questo opus maggiore arriva al momento preciso in quale Findut Poteidone lascia il gruppo. Quindi se volete ancora sentire la voce distintiva di Findut, dovete acquistarlo per il vostro archivio e non sarete delusi, perché questo e il miglior album del trio. In rispetto a questo cambio di line up, non e stata fatta una sola domanda sulla partenza di Findut, dal parte mia, durante le recente registrazioni dei video in sala prove (2017). Questo e la loro vita privata, non mi sentivo di fare il ficcanaso come altri giornalisti professionali o amatoriali. Se vi sentite di scavar qualcosa c’e anche Eva 2000 in edicola, magari hanno qualcosa su l’argomento. Poi arriva naturalmente la scelta di Nestor che deve guardare immediatamente alla capacita di potere urgentemente portare sul palco una nuova playlist, per potere finalmente sopportare l’uscita del album. Notare finalmente che i Supercani sono passati gradualmente da un gruppo con tre voci (Sgangan, Poteidone, Baffato) da “Millanta cosae” a una voce sola (solo Sgangan) adesso che “Geni compresi”esce. Questo nuovo membro porterà sicuramente I Supercani verso altri spazi creativi quando verrà il momento di scrivere l’ album successivo... Nestor e passato in una bella serie di gruppi Trentini, e ha già lasciato su soundcloud qualche composizioni: “STE 019” in particolare (non posso darvi il titolo vero, senza identificare il compositore) ed ha collaborato a dischi Trentini di successo. Poi cosa l’impedisce di portare il suo Fastideediofono per futuri prove creative? Comunque una grossa parte di quello che diventerà l’album e già stata registrata in video, in sala prove nel 2015 (“Big dopo, l’Isola di Otok, Ship down, Nevenevenisse”) e diffusa sulla pagina del Capitan attraverso il tubo, “QCC” e stato suonato per Balcony TV in maggio 2016, un single “Dei Lapponi” e disponibile, e penso che le composizioni qui sopra, sono state suonate dal vivo. Ma il più bello e che le traccie le più sorprendente nel disco sono state tenute bene nascoste finora (Notevoli panze, Big Basfol, Poltron) e ti scoppiano in faccia al primo ascolto! L’album esce su “Lizard records” che hanno “Outopsya” nel loro catalogo e, colpo di fortuna incredibile, Luca Vianini appare su “Poltron”... Mentre siamo a parlare di collaborazioni ecco lo squadrone che gravita intorno al “Geni Compresi” : Luca Fronza (scratch su Bicbasfol), Nicola Conci di Mezzopalo chitarizza su “Ceunintoppo”, e su “Ship down”, Felix Lalu su “l’isola di Otok” (bisogna veramente cercar per trovarlo) Anna Maria Torres presta sua voce, su “Uoddiu” mentre Fabrizio Matuzzi suona il pianoforte: Tutti due son provenienti dal Universal Totem Orchestra di Rovereto. Enrico Bertolini (la voce di Howling Pussy Experience) suona il violino (!?!) per il grande ritorno di Granfranco Baffato (ex-batterista dei Supercani) sulla nuova versione di “Protopanza”. Nestor Fasteedio, last but not least, entra in studio in tempo per depositare innesti su “Nevenevenisse”, “Ceunintoppo” e “Notevoli Panze”. Ecco: solo sul manifesto, c’e già festa. Perché allora esitare a tuffarsi nel universo cagnoso?
“Dei lapponi” e uscito come single in gennaio 2017 e rimango un po perplesso sulla scelta della traccia per tenere la funzione di primo titolo rivelato al grande pubblico e annunciare l’album. Per veramente mettere peso, generare molte vendite di single e far salivare il pubblico avrei scelto, “Bicbasfol” o “Notevoli panze”. Magari “Big dopo” storia di rassicurare gli fans e confortarli nel fatto che si trovano in paese conosciuto. “Dei lapponi” rimane una traccia notevole, ma si trova un po a l’ombra dei pezzi inediti nominati qui sopra. Magari ci sarà più di un single estratto da l’album, al meno questa galletta lo merita pienamente. Comunque questo Rock rapido contiene tutti ingredienti di un canido-classico: Vocalizzi del Findut, Poteidofono in trama sotto tutta la traccia, Molesto preciso e Brodolfo in backing vocals.
Passando alle cose serie “Nevenevenisse” e qua per sfondare la porta e far dimostrazione di potenza, sopratutto dopo il secondo minuto, nella parte strumentale della traccia. Portati da un Poteidofono impazzito, i due bassi martellano seriamente su una batteria che spara forte e denso. “Nevenevenisse” apre una lunga serie di traccie micidiale, che stanno per elevare i Supercani a un piano superiore. Anzi, salgono su l’ascensore e premono tutti bottoni come bocci lasciati da soli.
Nostalgia del epoca cassette, e delle prime registrazioni artigianale come ne abbiamo fatti tutti (nostalgia del epoca Tedio, sicuramente) arriva “Bicbasfol”. Per tutti putei che spuzan ancoi de lat, ecco come l’era a l’epoca: Cerano varie durate di Cassette; C45, C60, C90 e C120 che corrispondeva al tempo di registrazione in minuti. C’era anche solo da scegliere fra “Low Noise”(o Iron Oxyde) e “Chromium dioxyde” (bisogna aspettare gli anni 80 per vedere la qualità “Metal” arrivare sul mercato) Solo BASF, a l’epoca, faceva prova di generosità sfrenata aggiungendo un minuto gratis ad ogni tipo di cassette 45+1, 60+1, 90+1 etc... ecco la cassetta da 46 spiegata. Poi per manualmente riavvolgere il nastro si metteva una biro su una o l’altra delle ruote e gira finché vuoi. Per proteggere il materiale registrato su una cassetta si poteva rompere il pimpirlino di plastica che si trovava in alto a sinistra del lato da proteggere. Per registrare di nuovo su quel lato si incollava un pezzo di scotch sopra il buco per re-autorizzare la registrazione. Atto volontario, la registrazione richiedeva due dita: una su “Rec” e l’altra su “Play” per avviare lo scorrimento del nastro. Abbiamo finito col documentario, quindi ecco lo scratch di Luca Fronza che deforma piacevolmente la voce di Findut su quel hit potenziale. Che lo scratch sia passato di moda o no importa poco; questa traccia atemporale ci porta quasi a ballare. Perché raffrenarsi?
“Big Dopo” e un low tempo su di quale i due bassi si esprimano al loro pieno potenziale armonico. Poi le due voci si combinano molto bene, c’e un atmosfera felice e festiva su questa traccia. La mia prima associazione di idea e stata di travedere Stanley e Olio cantare “Big dopo” alla fine di una delle loro avventure. Decisamente i Supercani parlano direttamente ai bambini di tutte le eta, anche quelli in noi stessi. Il mio, non ha bisogno di essere svegliato troppo forte per tornare a galla. Poi lo “Sciucundavududi pundachicecchen gavinerio” di Findut rilega lo “Squelerelec Katraparupai” di Elio, al livello di rumorino.
“Ceuintoppo” riparte con una sgommata, dopo questo momento contemplativo. I due “Mezzipali” (Nik Conci, e Randy Molesto) prendono le renne in mano per ripartire a chiodo:
- Ah le pias quando l’ago sale nei giri? Le pias quando se squilla un tocchetin? Le pias quando il diodo elettroluminescente rimane permanentemente nel rosso? Eeeeh???? Gradisca...
Randy trova qui una partitura di timpani alla sua mano, e sa far parlare il fusto quando ci vogliono raffiche precise. Notare che Randy ha in testa partiture di batterie per tre gruppi: Supercani, Mezzopalo, e Rock Hydra e il loro repertorio completo: impressionante!
Andiamo esplorare un isola del Adriatico : “L’ Isola di Otok” e suoi sample di voce sincopati. B-b-b-b-arzillo bay... seguiamo insetti stercorari che spingono palline di... buon, dai! Spingono palline e tagliano la strada di Brodolfo! Stupendo raddoppiamento di voci sul secondo verso della canzone, Brodolfo si scorrazza a l’interno del ottavo superiore per sottolineare questo passaggio.
“Poltron” si presenta come un varco per entrare nel Mondo Vianini. Questa traccia strumentale accoglie l’impronta profonda del anima pensante di Outopsya, ed e vero che il Vianinofono parla una lingua molto diversa, ma per lo meno, lo spirito canile rimane bello presente su tutto il pezzo. Questa collaborazione e la più completa del album perché trasporta l’uditore verso altre dimensioni, rispettando l’ identità profonda delle due entità messe assieme. Sicuramente un esperienza forte per il gruppo che porta “Poltron” dalle prime idee di composizione, attraverso lavori di arrangiamenti, fino alla registrazione. Che pezzo!
Poi momentazzo esageratissimo: “Notevoli panze” e il vero diamante di questo album. E un hit dance puro! Ti sfido di rimanere immobile a l’ascolto della traccia, io non ci riesco. Un inno a l’ obesità, alla sovra alimentazione, al turbo gastrico, alla ritenzione di acidi grassi e carboidrati, un invito a ordinare un “Coleste rolato nduiume”, una “Pastizza sugata malgosa”, un “ Lardardo frittato burroide” per due, o ancora “Bombarda Cremoide pannacea” al menu del ristorante “Holywood mangime”. Questa canzone respira lo spirito puro dei Supercani ed e sorprendente di qualità, di spirito e di esecuzione. Per un quarto di secondo siamo trasportati su “Relax” dei “Frankies”(1:22). Se fossi del gruppo penserei seriamente a lavorare su un extended version, un remix con collaborazione tipo RSU o piccolo genio nascosto che traffica del remix con suo computer in camera invece di far i compiti... c’e n'è sono un esercito. C’e abbastanza materiale per andare in orbita con una bomba del genere... La mia traccia preferita su l’album.
Momento aspettatissimo: la nuova versione di “Protopanza” riunisce la line up che scrisse la canzone originale “The season of Protopanzadigomma” (la nascita del Supercane) su Millanta cosae. Questa versione e molto più orchestrata: tastiere, batteria, bassi, violini e queste tre voci intrecciate in una danza precisa. Molto più difficile da fare di quello che sembra. E lo fanno, come dice speso Buldra dal Belgio: “Molto bene!”
Siamo ancora emozionati dalla nostalgia di Protopanza che arriva “Ship Down (L’ illusionave) per la sberla che ti manda al tappetto. Da qualche parte, sopra in quota, stanno contando fino a dieci. Non l’hai visto partire, pero l’hai sentito arrivare... 2:40... e come eccitare un branco di cani che tirano energeticamente sul guinzaglio, e più ritieni più la tensione sale. La strana sequenza del Poteidofono ti guida fino a “Go!” Poi il povero maestro alle mani insanguinate non c’e la fa più e molla tutto! Che legnata!!! Brodolfo sputa le sue trippe nel microfono, Randy spacca legna dietro suoi timpani e raffica come un mitra, Il basso di Findut avanza come una ruspa, il Poteidofono prende il potere, Nicola Conci ci gratifica di una sola frase alla chitarra. Alla fine, rimane un cratere fumante... 10, out!
Per rimetterci di tutto questo niente di meglio che un bel “QCC” rilegando le tastiere nel armadio per la bellezza di un vero pezzo strumentale da Supercane, di quelli genuini: due bassi una batteria e niente fronzoli. Efficiente!
Difficile pero, di capire che l’ ispirazione del ultima traccia parte di una barra di cioccolato di marca “Nippon” letta a testa in giù per scovare “uoddiu”. La prima versione e ancora accessibile sulla compilazione del undergroundzine “Trentino vs Sardegna” e se la volete ve la lascio scavare da soli. La versione proposta qua e registrata con un vero pianoforte e una vocalista di eccezione. Si riconoscono le voci di Boris e Findut che cantano molto bene in questo esercizio di stile. Ma il migliore e la scrittura fonetica del inglese utilizzato per la canzone... vedi l’inserto del CD. Ed ecco l’album finito. Rimanere sbalordito alla fine del primo ascolto, sara un sentimento comune. Questo album e indispensabile e passare accanto senza mettere la mano sopra rileva del errore di buon gusto. Meglio potere provare di essere possesore di una copia del disco, piutostto che sentirsi dare del pirla dagli amici. Piratarne il contenuto potrebbe rilegarvi al livello di emarginato. Occhio.
Tutti fans sono gia a conoscenza di 4 o 5 traccie divulgate qua e la fra live, balcony TV, e sessione prove sul tubo. Ma il risultato finale e la registrazione e mastering, fatti dagli incontornabili De Pretis e Andreolli, e tutti collaboratori del disco, danno un altra dimensione a questo album... Incluso Findut, che lascia I Supercanifradiciadespiaredosi come un genio incompreso, ma la somma di tutte le energie rimane compresa come geni nel loro DNA.
- La nostra migliore missione, Capitan, complimenta il Secondo.
- Ostia! Monumentale... aggiunge il capo centrale.
- E un onore servire sotto vostro commando, capitan. Conclude Jenkins.
- Eh beh corri in cambuse Jenkins, e riportami una barra di cioccolato “Nippon” ... Torniamo alla base!
L’ultimo baluardo del rock demenziale italiano, i SuperCaniFradiciAdEspiareDosi, compiono la bellezza di 15 anni di onorata carriera, e per festeggiare escono con il loro quarto album in studio, “Geni Compresi” (Lizard Records). Per celebrare questa data importante, il trio trentino capeggiato da Brodolfo “Boris” Sgangan (Randy Molesto e Findut Poteidone gli altri due elementi fissi della line-up) costruisce un album complesso, in cui i testi irriverenti e divertenti contrastano volutamente con un’architettura del suono quanto mai eterogenea e, per molti versi, inclassificabile.
Nel lungo percorso delle 12 tracce che compongono “Geni Compresi”, il sound caratteristico della band (creato con l’originale ricorso a due bassi e batteria) si arricchisce in più punti di innesti sperimentali. A cominciare dalla tempesta elettronica della prima Dèi Lapponi, passando per la potente Bicbasfol, in cui gli scratch di Luca Fronza creano atmosfere crossover molto interessanti. La sperimentazione sonora della band prosegue con l’inatteso intermezzo hard rock Ceunintoppo, in cui figurano addirittura le chitarre (di Nicola Conci) presenti anche nel cupo bombardamento dubstep Ship Down (L’illusionave).
Ma l’apice del laboratorio musicale dei SCFAED arriva con la nona traccia, Protopanza, in cui su un martellante testo demenziale si stagliano gli impetuosi violini di Enrico De Bertolini. L’ultimo brano, Uoddiu, è la summa della complessità compositiva dell’album: la voce solista di Ana Maria Torres s’incastra tra i cori e il piano di Fabrizio Mattuzzi creando uno sconvolgimento sonoro che, con ogni probabilità, era esattamente l’intenzione della band. Un modo di festeggiare una tappa importante assolutamente originale: cento di questi compleanni artistici!
Voto: 7/10
Riccardo Resta
Continuano a navigare orgogliosamente controcorrente, i Supercanifradiciadespiaredosi: l'ordine dei fattori è cambiato(in funzione di un parziale stravolgimento della formazione), ma è rimasta inalterata la voglia di sperimentare e confrontarsi con nuove sfide che da sempre contraddistingue il progetto in questione. Inclassificabili dal punto di vista stilistico, dal momento che il novero di influenze è talmente vasto ed eterogeneo che risulta di fatto impossibile relegarli a schemi più o meno rigidi, i tre bizzarri personaggi dai nomi improbabili puntano inguaribilmente a stupire, confondendo le idee ed accostando idee apparentemente antitetiche ed inconciliabili. Vi abbiamo incuriosito a sufficienza? Non vi resta che dedicarvi senza pregiudizi all' ascolto di BicBasfol, Ceunintoppo o Ship Down(l'illusionave), illuminati esempi di quali siano le potenzialità di un gruppo dalle mille risorse capace di dar vita ad un universo di nonsensi e contraddizioni pieno di sfumature, nel quale i confini di genere si perdono. Fantasia e creatività sublimate all' ennesima potenza, in un'esplosione multicolore di note ed astrusi vocalizzi.
Michele Martini
Voto : 8
SUPERCANIFRADICIADESPIAREDOSI "Geni Compresi"
GENERE: Alternative rock
ETICHETTA : Lizard Records
VOTO: 70/100
Duecento concerti e 4 cd questi soni i " Supercanifradiciadespiaredosi"band attiva sulla scena musicale da quindici anni. Il terzetto, pubblica il nuovo lavoro per la Lizard Records dal titolo Geni Compresi, anticipato dal singolo "Dèi lapponi", progetto che vede anche la partecipazione di alcuni ospiti. Il cd contiene 12 tracce per una durata di quarantacinque minuti, che scorrono su una linea ritmica intensa collocando il lavoro nelle file di un alternative rock contaminato da filoni funky. "Dèi lapponi", "BicBasfol", " L'isola di Otok", alcune delle tracce dove il sound risulta più tecnico e allo stesso morbido, mentre in opposizione troviamo "Polrton", "Notevoli panze", "Qcc" dove l'atmosfera è più aggressiva e ruvida. L'uso occasionale di suoni campionati e synth rendono "Geni Compresi" originale e piacevole all'ascolto. I riff di chitarra increspati vanno a dare manforte ad una linea di basso corposa, merito della scelta di inserire due bassi così come la sezione ritmica che riesce ad eseguire parti tecniche che si alternano a riff più decisi e caldi. Un disco non facile visti i molteplici cambi di tempo in stile "Elio e le storie tese", dove in alcuni casi visto il grande lavoro della linea di basso tornano alla mente i gloriosi "Primus", ma che testimoniano la buona intesa e sinergia dei i tre musicisti. Se amate un alternative rock che esca un po'fuori dagli schemi, allora "Geni Compresi" è il disco che fa per voi. (Mad)
L'ironia è la principale caratteristica di questa band, che con il solo nome occupa metà recensione. Il resto lo fanno due voci, due bassi e una batteria precisi, infernali, metropolitani. I Primus potrebbero passare dalle parti di Trento per ricaricare i loro neuroni primordiali, specie di fronte a brani come L'isola di Otok.
7/10
Mauro Furlan
Attivi da ben 15 anni, passati a raccogliere consensi nell’intricato underground italico, i Supercanifradiciadespiaredosi (Brodolfo Sgangan alla voce e al basso, Randy Molesto alla batteria e Findut Poteidone alla voce, al basso e al poteidofono, strumento formato dalla connessione tra Mac, programmi, cavetti, microfoni e tastiera Midi) continuano il loro percorso evolutivo capace di includere generi distinti tra loro all’interno di un sound personale e brioso. Geni compresi è forse l’album con più pluralità di stili, in cui l’elemento ritmico diviene l’ovvio motore su cui muoversi e proporre soluzioni melodiche oblique in parte accostabili agli Elio e le Storie Tese degli albori. Tanti anche gli ospiti presenti, tra cui spiccano Luca Vianini (chitarrista degli Outopsya), Ana Maria Torres e Fabrizio Mattuzzi (voce e piano degli Universal Totem Orchestra) ed Enrico De Bertolini (violino dei Brownie Chocolat Explosion). Surreali e zappiani, il trio punta molto su impatto e groove (i due bassi in tal senso risultano esemplari), pescando dal funky (i Red Hot Chili Peppers di Freaky Styley e The Uplift Mofo Party Plan) e dal più puro crossover (Primus) per creare soluzioni imprevedibili e dai contorni poco definiti. I testi nonsense e l’ironia che permea il variopinto contenuto trovano nella Lizard l’appoggio necessario e si sviluppano attraverso una scrittura attenta nel costruire bozzetti particolari e schizoidi. D’altronde la natura del trio è proprio questa, quella di non prendersi sul serio pur facendo sul serio (un approccio non solo del già citato Zappa o degli Elio ma anche dei contemporanei EXKGB), concependo in modo del tutto naturale episodi strutturati e fantasiosi, dove gli effetti elettronici si inerpicano su strati elettrici contaminati e potenti. Indubbiamente un bel ritorno per il trio, variopinto e volutamente irrazionale come spesso accade per l’etichetta di Loris Furlan. (Luigi Cattaneo)
EMPIRE (Germania)
SuperCaniFradiciAdEspiareDosi Geni Compresi 2017 (Lizard Records)
di Valerio Di Marco
Non che facciano molto per farsi comprendere, almeno nel nome, ostico ai limiti dell'impronunciabile. Ma Geni Compresi, quarto lavoro lungo della band trentina attiva dal 2002, è immediato ben oltre l'apparente cortina fumogena che alzano i tre a furia di mescolanze tra generi musicali. Ritmi latini, crossover, funk, ska e un approccio quasi rock demenziale, costituiscono la spina dorsale di queste dodici tracce “aperte” a varie collaborazioni di musicisti esterni alla band che concorrono al caos. Ma è un caos magistralmente incanalato sui binari di un groove possente (due bassi e batteria), su cui si erge il poteidofono. Che cazzo è?, direte. Trattasi di aggeggio per smanettoni simile a un synth ma molto più incasinato, tra cavi, cavetti, computer e tastierine midi, e dal quale fuoriescono suoni vintage non meglio identificati che rendono quasi prescindibili anche le chitarre. Prende il nome da Findut Poteidone, membro aggiunto della band che ha concorso alle registrazioni dell'album, quindi anche qui siamo in piena zona cazzeggio.Non ingannino però la verve giocosa dell'ensemble (il disco non poteva che uscire il 1 aprile), le maschere con cui vanno in scena, l'atteggiamento istrionico, perché questi ci sanno fare sul serio. E spaziano da un universo sonoro all'altro con naturalezza estrema. Perché “per sbinariare con efficacia è abbastanza necessario (ma non sufficiente) conoscere a fondo i binari”. E così si va dalla rappata Bicbasfol al riff zeppeliniano di Poltron, alle suggestioni disco-dance di Protopanza e alle reminiscenze no-wave del brano di lancio Dèi Lapponi. Ma sono solo schegge, elementi che se presi singolarmente non rendono e non bastano a spiegare il tutto. Perchè, come diceva Totò, è la somma che fa il totale.
BLOG OLANDESE (http://carrysnewundergroundmusic.blogspot.it)
Supercanifradiciadespiaredosi uit Trento, Italië, werd in mei 2002 opgericht en bestaat uit: Brodolfo Sgangan - basgitaar en zang, Findut Poteidone - zang en basgitaar en Fasteedionica en Randy Molesto - drums, waarbij opgemerkt kan worden, dat de oorspronkelijke basgitarist, Nestor Fasteedio, werd vervangen.
De band brengt sinds 2003 nummers uit via demo's, CD compilaties en video's, waarbij ze worden bijgestaan door diverse gastmuzikanten, die vaak gesampelde instrumenten gebruiken.
Op 1 april 2017 verscheen hun vierde album "Geni Compresi", dat 12 nummers bevat, via Lizard Records op CD en daaraan werkten Luca Fronza - scratch, Nicola Conci - sologitaar, Luca Vianni - mondovianini, Granfranco Baffato - zang, Enrico De Bertolini - viool, Ana Maria Torres - zang en Fabrizio Mattuzzi - vleugel mee.
Het album begint met "Dèi Lapponi", waarin ik een swingende rock song te horen krijg, die in een vrij hoog tempo gespeeld wordt en elektro invloeden heeft (luister naar dit nummer via de youtube link onder de recensie), waarna "Nevenevenisse" volgt, een geweldige dansbare elektro song, die swingt als een trein.
Daarna zet de band me "Bicbasfol" voor en krijg ik een uitstekend stukje rock te horen, dat gepaard gaat gescratch en invloeden uit hardrock en rap bevat en gevolgd wordt door "Big Dopo", een opgewekt klinkende pop song, die aanzet tot dansen.
In "Ceunintoppo" krijg ik opnieuw een swingende rock song voorgezet, die swingt en in "L'Isola Di Otok" laat Supercanifradiciadespiaredosi me genieten van een fantastische swingende uptempo rock song met funk invloeden, waarbij stil zitten geen optie is.
Dan hoor ik "Poltron" en daarin speelt de band een lekker in het gehoor klinkende dansbare rock song, die een aanstekelijk ritme bevat en dit nummer wordt gevolgd door "Notevoli Panze", een heerlijke swingende rock song met dance invloeden en ook van dit nummer kom ik in beweging.
Vervolgens speelt de band "Protopanza" en hierin krijg ik nogmaals een schitterende song voorgeschoteld, die vrolijk klinkt en een dansbaar ritme heeft, waarbij de band me met hun opgewekte muziek vanaf de eerste tonen weet te raken, waarna ik "Ship Down (L'illusionave)" hoor, waarin de band een lekkere mix van elektro, progressieve rock en rock maakt.
Verder brengt de band "Occ", een swingend uptempo melodisch rock nummer ten gehore, die gevolgd wordt door "Uoddiu", waarmee de band me verrast door een verrukkelijke pop song te spelen, die gedomineerd wordt door het piano spel en hemelse zang bevat en iets na de helft, net als ik denk, dat de song geëindigd is, verandert in een swingend melodisch rock nummer, dat tegen het einde lichtelijk vals klinkt.
"Geni Compresi" van Supercanifradiciadespiaredosi is een zeer swingende en dansbare plaat, waarmee de band me van begin tot einde heeft weten te boeien en die ik van harte kan aanbevelen aan elke liefhebber van zowel rock, dance en elektro.
* De muziek van deze band/artiest is ook regelmatig te beluisteren op maandagavond tussen 20.00 en 22.00 uur (Europese tijd) in het radio programma Carry's Music Machine via www.osuradio.nl
FANZINE BELGA (www.facebook.com/Progresiste)
SUPERCANIFRADICIADESPIAREDOSI
Geni Compresi (2017) -
Supercanifradiciadespiaredosi. Di fronte ad un nome così “esoterico”, il 99,9% degli ascoltatori avrebbe un sussulto e, in preda al terrore di non riuscire a leggerlo correttamente ed interpretarlo, fuggirebbe via scandalizzato. Eppure, se con Geni Compresi il trio festeggia il suo quindicesimo anno di attività, vuol dire che qualcuno, fortunatamente, questo nome l’ha compreso, assimilato e diffuso negli anni.
Ma chi sono questi Supercani (chiamiamoli così per comodità)? Brodolfo Sgangan (basso, voce), Findut Poteidone (voce, basso, poteidofono) e Randy Molesto (batteria), tre “animali da palco” che si nascondono dietro un occhio nero (l’artwork di MarPLo ne restituisce una versione “extraterrestre” e, a suo modo, tenera).
“Imprevedibili” è forse la parola che più si adatta alla loro musica. Non c’è un genere di riferimento, anche perché, ci si potrebbe chiedere, con due bassi, una batteria e un poteidofono (cos’è un poteidofono? È un aggeggio smanetto-musicale formato da computer Mac, programmi, cavetti, microfoni e tastierina midi che solo il cervello del Grande Findut Poteidone riesce a domare) cosa si può fare? Di tutto! E se aggiungiamo, qui e là, gli interventi di Nestor Fasteedio, Luca Fronza, Nicola Conci, Felix Lalù, Luca Vianini, Enrico De Bertolini, Granfranco Baffato, Fabrizio Mattuzzi e Ana Maria Torres, il gioco è fatto. E poi troviamo le voci e i testi che sono, forse, la vera chicca dell’album: parole surreali con ampi passaggi nel nonsense, una lunghissima supercazzola ottimamente congegnata e resa in modo eccentrico dai due vocalists.
Si parte a razzo con Dèi lapponi grazie a bassi e batteria lanciati in una vorticosa corsa. Poi subentra il canto delirante del duo Sgangan/Poteidone con tanto di vocalizzi inquietanti alla Ozzy (I can change to fuckin’ myself / Cosa fai uccidi dèi lapponi? / Fuckin’ myself […]). C’è spazio anche per l’elettronica poteidofonica in questa prima, forte, scarica di adrenalina.
Stramberie vocali ci accolgono anche in Nevenevenisse, poi le ritmiche impongono una nuova andatura tirata. Le voci tornano sempre più inquiete e inquietanti (Neve ne venisse / Neve ne venisse / Ciari uleccudài […]), mentre, tra i contributi di Nestor Fasteedio, trova spazio anche una tastiera luminosa prima del tesissimo finale.
Tra elettronica e scratchate (quest’ultime affidate all’ospite Luca Fronza) prende il via Bicbasfol. Il canto aggressivo in italiano che ne segue, con picchi demoniaci, restituisce, a suo modo, un’immagine nostalgica: Eletta la cassetta da 46 / Leggera s’infila nel buco dentato la Bic / Fall’arroteare fino a che fa click / È giunto finalmente il momento d’immettere scotch / Tape magnetik / Infila la cassetta da 46 / Sposta le due dita sul cerchio e la freccia che è lì / Godi nell’attesa di sentire il tic / È giunto il momento di premere rec / BicBasfol / Bigmerrilòv. I suoni si confermano tosti ma compaiono anche una linea di basso e una chitarra stranamente melodiche. Finale corale alla Red Hot Chili Peppers.
Molto scanzonata Big dopo che, con la sua andatura frivola, sembra provenire dalla penna di Renzo Arbore. Il canto e il testo (Sciuccundavidirì / Punda chiccècchen gavinerio / Big dopo lugavinerio big dopo […]) sono l’emblema del divertimento del trio.
Ceunintoppo. Scheggia impazzita e tumultuosa dall’anima punk. A dar man forte al trio nella costruzione del “macigno sonoro” troviamo anche le possenti chitarre di Nicola Conci. E il testo, con tanto di canto da rocker, si mantiene su alti livelli: Poco prima di partire guardati l’orario / Poco prima di tornare è meglio un calendario / Dopotutto tutto parte dal primo binario / Poi decolli ti alzi in volo come sull’aereo […].
Protagonisti di L’isola di Otok sono le voci di Sgangan e Poteidone, un mix tra i nonsense dei Picchio dal Pozzo, le stratificazioni dei Garybaldi di “Storie di un’altra città” e la follia di Elio e le Storie Tese (Mostri stercorari come insetti militari / Questi mostri stercorari come insetti militari / Che mi tagliano la strada / Sopra l’Isola di Otok / Barzillo Bay / S’infila a fornicare camminare e camminare / Tutti in fila a formicare strane cose verso il mare […] / Regni di Ramarri ragnatele e ragni enormi / Questi regni di ramarri tra le piante multiformi / Che nascondo la baia dell’Isola di Otok […]. Come sempre gran lavoro delle ritmiche e del poteidofono. Misteriosa l’apparizione dell’ospite Felix Lalù in qualità di Mr. Hyde.
Partenza un po’ sabbathiana per la strumentale Poltron, poi l’elemento giocoso prende il sopravvento, anche se è interrotto per lunghi tratti da segmenti più cupi, con l’ospite Luca Vianini che porta un po’ del suo mondo sperimentale di Outopsya, e qualche vaga sensazione kraftwerkiana.
Notevoli panze. Lungo botta e risposta tra synth e voce (Nou nou tevoli panze […] / Coleste rolato nduiume / Pastizza sugata malgosa […] Tavoli / Te vomitevoli tevoli / Tivoli / Tovoli […]), con il solito “sottobosco” ritmico che non si risparmia. Finale elettronico ipnotico.
Protopanza. Un tappeto di violini creati dall’ospite Enrico De Bertolini (un po’ sembra omaggiare il brano “Nessun dolore” di Lucio Battisti) e ritmiche stranamente non invadenti creano la base sonora per l’infinito triplo loop vocale surreale (partecipa anche la seconda guest Granfranco Baffato) che s’aggroviglia su sé stesso in modo incredibile, facendo tornare nuovamente alla mente gli Elii. Il pianto finale è liberatorio!
Una forte componente elettronica sgorga dalle mani di Findut Poteidone e, con la giusta tensione, va ad aprire Ship down (L’illusionave). Poi prendono il via il solito turbinio ritmico e le schizofrenie vocali ([…] Mallegallabotte dall’illusionave snavo saltimbuto fino in fondo / Esco dal risucchio e tutto il resto cade / Prendo le distanze dall’illusionave vitabriglioinmanoforte / Corpo sulla sabbia biancoinvecchio bene / Shis daun ship daun). Finale speditissimo con la chitarra di Nicola Conci che partecipa alla festa.
Il secondo ed ultimo episodio strumentale è QCC. Solito schiacciasassi Randy Molesto, trascinatore indiscusso anche di questo capitolo. Con lui i due bassi “parlanti” e mai domi di Sgangan e Poteidone.
Uoddiu. In chiusura il brano che non t’aspetti. È il piano nocenziano di Fabrizio Mattuzzi degli Universal Totem Orchestra a reggere le fila musicali con il poetico intreccio vocale tra l’angelica Ana Maria Torres (anche lei dagli U.T.O.) e la coppia di casa. Poi la triade prosegue il proprio canto mentre nelle retrovie prende corpo, per pochi attimi, una drum machine. E anche la Torres si lascia ammaliare dalla “penna” dei Supercani: […] Alchen belivin ciocoleit / She teichinsaid derisofieit / Apsedentuist andapsaidaun / Deboristendinoloraund.
A testa alta e sempre sopra le righe da oltre quindici anni. Nulla da aggiungere.
Per maggiori info: http://www.supercanifradiciadespiaredosi.it